IN QUESTA PAGINA NADAV HADAR PUBBLICA PENSIERI E RIFLESSIONI
TOHU E TIQUN, TOHU E BERESHIT
“Tohu e Tiqun” e “Tohu e Bereshit” sono due modi per dire la stessa cosa: esistono due creazioni. La prima si chiama “Tohu” (caos). Ha 13,72 miliardi di anni fa. La seconda si chiama anche “Bereshit” (in principio), come la prima parola della Torà ebraica. Ha avuto inizio in una aurora di un tempo tutto speciale, diverso da quello della prima creazione. Questo nuovo tempo si conta in “giorni divini”. Ci furono tre interi giorni divini, prima che venisse creato un altro tempo, simile a quello civile d’oggi. Adamo ed Eva nacquero 3760 anni prima dell’inizio dell’era civile attuale (2024).
Le similitudini e le differenze tra le due creazioni sono la polarità-base di ciò che alimenta la Cabalà nella sua opera di guida ad una vita corretta. Non è una polarità di tipo “buono-cattivo”, ma è più simile alla struttura interna del protone e del neutrone, con ognuno i suoi tre quark. Sarebbe più corretto chiamarla triade. Due triadi fanno sei elementi, e il settimo è l’insieme delle nuvole di probabilità elettroniche loro intorno. È la sommatoria di queste nuvole probabilistiche che viene scelta come il “quanto” della carica elettrica: -1
Ora provo a spiegare le due creazioni lungo la via del racconto figurativo. Permettetemi di riportarvi ad una antica leggenda ebraica. Eccola: C’era una volta un grande saggio, di nome Yetrò. Era originario di Midian, quella parte settentrionale della penisola arabica, bagnata dal Mar Rosso. Aveva viaggiato molto, era stato un po’ dovunque nel mondo, per imparare le vie di saggezza degli umani. Era bravo, e gli piaceva inerpicarsi lungo le loro scale sapienziali. Così aveva ricevuto sette nomi iniziatici, uno per ognuna delle sette grandi tradizioni spirituali del suo tempo. In particolare, Yetrò era stato per un lungo periodo alla corte del faraone d’Egitto, in qualità di uno dei suoi tre consiglieri principali. Fu dopo di ciò che Yetrò si ritirò a vivere in Midian. Conosciamo tutti e sette i nomi di Yetrò iniziati di Yetrò, uno per ognuna delle sapienze principali da lui apprese. Tra i nomi, citiamo solo Reuel, “pastore di Dio”. In origine Reuel era la sapienza di metà della popolazione dei Tempi Antichi. Agli albori del Tohu sulla terra c’erano solo agricoltori e pastori. Ognuno dei due già possedeva un completa serie di insegnamenti, anche esoterici, che li ponevano a luci guida per i loro rispettivi simili. Questo è per darvi un’idea di quanto diversa sia la polarità Tohu-Tiqun da quello che si pensa esserci tra bene e male.
Ma la storia continua, ed ora Yetrò è vecchio, e si è ritirato nel deserto di Midian, con la famiglia e i suoi averi. Yetrò siede nella sua tenda, riflette e medita lungamente durante la giornata. Sente di essere arrivato alla seguente conclusione: nel mondo, tutte le vie per arrivare a Dio o al Divino o alla trascendenza, sono tutte uguali. Portano tutte nello stesso luogo, sono equivalenti. Dato che la verità è ovunque, la si può nominare in tanti modi diversi, ma hanno tutti ragione, dicono tutti la stessa cosa.
Yetrò pensava ciò in modo molto elevato. Era un grande saggio, non aveva pregiudizi o interessi personali. Riteneva oggettivamente che la vastità delle sue esperienze potesse dargli l’autorità di esprimersi in quel modo. Pur riconoscendo che ognuna di quelle tradizioni avesse elementi di diversità, ciò non cambiava il risultato, che era quello di portare tutti alla stessa meta. Yetrò sapeva quanto marcate a volte fossero le differenze, e come si sarebbero offesi i credenti di ognuna di quelle vie se venisse loro detto che erano tutte la stessa cosa. Eppure il suo nome significa: “il vantaggio futuro”, nel senso che Yetrò sapeva che in futuro ci sarebbe stato di più.
Yetrò era un uomo retto e giusto. Conosceva e praticava i Sette Consigli dati all’umanità da Noè, padre del suo antenato Shem. Aveva osservato quanto male stesse facendo la loro mancata osservanza, quanta sofferenza ciò causasse. Yetrò non sapeva come insegnare la verità agli altri, senza offenderli, o senza dominarli. Yetrò era uno tzadiq ed era benedetto. Stava bene ed aveva una vita piena. Dopo così tanti viaggi e soggiorni in paesi lontani, ora risiedeva nel suo accampamento di tende. Tuttavia non tutto era perfetto. Passiamo al presente. Yetrò ha sette figlie, che conducono quotidianamente una parte del gregge ad abbeverarsi ad una certa fonte. Giunte là, ogni volta ci sono dei pastori che le molestano e le scacciano. Poi le figlie ci riprovano e alla fine riescono a far bere pecore e capre, e anche a tornare a casa.
La nostra storia continua dicendo che a quel pozzo una volta si trovò Mosè, appena fuggito di nascosto dall’Egitto. Di fronte alla scena dei pastori e delle sette figlie, Mosè si alza e le salva, e poi abbevera il gregge. Di ritorno a casa, Yetrò nota che quel giorno le figlie hanno fatto prima del solito, e chiede come mai? Ecco la loro risposta: “un uomo egizio ci ha salvato dai pastori” ed aggiungono: “ed anche ha attinto attinto l’acqua per noi..”
Tutta la storia fino a questo momento ha descritto il mondo del Tohu, con le sue sapienze, i suoi grandi saggi con le loro figliole che fanno loro anche da ancelle. Ma ci sono anche dei personaggi maschili decaduti, che non hanno mai voluto imparate le sapienze. Nel Tohu, in ogni grande saggio ci sono sette componenti della sua anima che sono ancora influenzate da elementi di entropia attiva.
Nota. Un modo per descrivere la differenza tra le due creazioni sta semplicemente nel far notare che la prima è ad alta entropia, e la seconda a bassa entropia. Ciò viene detto in generale, perché in Cabalà non abbiamo strumenti così precisi per misurarne il grado, che tra l’altro è sempre in variazione. Poi occorre dire che ogni entropia ha diverse componenti. Una di esse si chiama “attiva”. Ciò significa che una parte dell’”Entropia attiva” ha alti livelli di intelligenza ordinata, che usa però per aumentare e velocizzare il grado complessivo dell’entropia totale, in pratica per accelerare l’autodistruggersi.
Tornando a Yetrò, cosa manca al vecchio saggio? Yetrò Reuel possiede non solo una ma ben sette vie egualmente sicure per il raggiungimento dell’apice. Il traguardo è da sempre: illuminazione, perfezione, verità, rettificazione del proprio carattere e della società umana. Eppure, i pastori interferiscono ogni volta, e lui e le sue sette figlie soffrono di una carenza nella dimensione Tempo. Tutto ciò si capovolge quando arriva il “dalò dalà lanu”. E’ il ripetersi dell’azione di tirar su acqua con un secchio, in ebraico DLI, come il nome del segno dell’Aquario. Visualizzate il suo glifo astrologico, a due onde una sull’altra. E’ la sincronizzazione delle due frequenza, di modo che possano comunicare. Mosè si manifesta quasi dal nulla, ha l’aspetto di un egiziano. Senza lotte fisiche salva le ragazze e in più, dà due volte da bere ai greggi.
Tutto questo avviene qualche decennio prima che Mosè ricevesse la Torà. Solo il dono della Torà segna l’inizio del mondo del Tiqun, come edificarlo sulle rovine di quello del caos. Ma con Yetrò non siamo ancora lì, siamo ancora nella prima creazione, ad un punto di svolta fondamentale. Le acque che Mosè dà da bere ai greggi sono estratti purificati provenienti dalle sette sapienze note al suo futuro suocero. Questo doppio fluido è fatto dal coagularsi in bassa entropia di tutti quei particolari differenti che le sette tradizioni avevano l’una rispetto all’altra. Ognuna ha il suo messaggio, che non può venir compresso e ridotto ad una versione di un qualche altro messaggio. Le diversità sono lì per confrontarsi, modificarsi, chiedersi quale sia davvero la verità. Qui entrerà la vera sapienza, che è l’umiltà di ammettere che qui e là si è forse sbagliato, o che si sono viste le cose in modo insufficiente. Ognuna delle sette tradizioni ha un sacco di pulizia da fare, per allinearsi ai Magnifici Sette Principi, che soli possono guidare la società alla salvezza.
Le acque della fonte dove Mosè salva le figlie di Yetrò, sono chiamate anche מי זהב “Mei Zahav”, “acque d’oro”. Mei Zahav è anche il nome di una persona nominata due volte in tutta la Bibbia. Lei rappresenta il punto di contatto più intimo tra Tohu e Tiqun, dopo che questi hanno superato una serie di fasi di avvicinamento. Ecco un assaggio della differenza tra Tohu e Tiqun, che Yetrò dice di voler provare, a chi gli chiede cosa gli mancasse nella vita.
Come incontrai l'Alef Beit (di Nadav Hadar) pubblicato 9 dic 2021
http://cabala.org/articoli/testimonianza%20sull'alef%20beit.pdf
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in precedenza:
LE DIFFERENZE TRA UN MONDO CON BILANCIA E UN MONDO SENZA BILANCIA
SHALOM A TUTTI, RIPORTIAMO QUI LA NEWSLETTER DI MAGGIO 2021

Mevasseret, 2 maggio 2021
Shalom a voi tutti,
questa newsletter ha due allegati: un testo e due grafici. Riguardano la comprensione di cosa sia l'entità chiamata ISRAEL ישראל , che va ben oltre a tutto ciò che avevamo creduto prima. E' un'entità multidimensionale, della quale fanno parte le persone più lontane ed impensabili. Aprire gli occhi, meglio, aprire l'Occhio, è tutto quanto è richiesto per farne parte. Israel è la comunità mondiale di coloro che non hanno più bisogno di nessun sacrificio, nessuno sacrificato né sacrificatore, laico o religioso che sia, nessun maestro che "tolga il karma" o santo che "perdoni il peccato". Al Divino, ad EL אל , cioè al prossimo livello della nostra evoluzione, ci andiamo da soli, ognuno di noi in virtù delle proprie doti e qualità. Sono doti sentimentali, pratiche, etiche ed intellettuali. E' il nostro infinito desiderio di verità, ed è il rifiuto di ogni cosa che gli assomiglia senza esserlo. E' l'olfatto educato ad essere il "senso del Messia". Non ci andiamo tutto da soli, perché ci scopriamo accompagnati da altre persone, e poi gruppi, che vanno liberamente sulla stessa Via.
La rivelazione del Messia non è desiderata da tutti, ma solo dai veri figli di ISRAEL . Principati e potentati, poteri di ogni tipo, insieme ai loro innumerevoli servi, i loro idoli, credi e superstizioni, non vogliono la venuta del Messia, e la ritardano in ogni modo. Tutti costoro sanno di essere destinati a cadere davanti al Messia. I loro annunci e le loro grida, rivolte a farci paura, sono gli scricchiolii delle loro impalcature, sempre più vicine al crollo, proprio quando vogliono far credere di essere forti e stabili. Non vogliamo ne cerchiamo nessuno appoggio da principati e potentati. Non troviamo in loro nè guide nè esempi. ISRAEL è la comunità universale di coloro che vanno lungo la strada diritta, indipendenti, cantando il canto divino SHIR EL. Scoprire o riconoscere quale sia o quali siano questi canti, e perché siano divini, è parte del risveglio della creatività innata di ognuno di noi. Sapevamo di averla ma era stata repressa dalla cultura di un mondo di "urla e rumori venduti per suoni".
ISRAEL è la comunità dei risvegliati, di coloro che hanno scoperto di avere la ghiandola pineale e le sue doti, e le stanno utilizzando per misurarsi con le vere altezze dello Spirito. ISRAEL dice No ai falsi dei e agli idoli, ai riti per servirli, a superstizioni imposte da secoli e millenni. Sappiamo benissimo i nomi vecchi e nuovi di coloro che ci hanno imprigionato in tutto ciò, ma non li vogliamo nemmeno nominare. La loro forza è solo quella che gli diamo noi. Ora basta. Abbiamo bisogno delle nostre energie per imparare finalmente la Sapienza superiore, il cui desiderio ci è stato innescato dalle scienze umane, ma che però l'hanno lasciato insoddisfatto.
Augurando a tutti di trovarci insieme a cantare il Canto Nuovo,
"E mi ha messo in bocca un Shir Chadash, un Canto Nuovo, per lodare il nostro Dio" (Salmo 40, 4)
Cogliamo l'occasione per annunciare che domenica 23 maggio (ore 10 - 13 e 15 - 18) si svolgerà via Zoom il seminario "Anima Vivente", il rapporto energetico tra Esseri umani ed Animali.
qui trovate la presentazione del seminario
http://cabala.org/corsi/anima_vivente_2021.pdf
Con tanto affetto,
Nadav Hadar
ed ecco gli articoli menzionati all'inizio:
http://cabala.org/articoli/israel_2021.pdf
http://cabala.org/articoli/significati_israel.pdf
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24 febbraio 2021
aggiornamento sul come stanno i re di Edom oggi
6 novembre 2020
LA CABALA' ADAMITICA
QUATTRO NUOVI VIDEO DI NADAV SU YOU TUBE:
IL PARDES : https://www.youtube.com/watch?v=EycUDPbPa3A
CABALA' E I QUARANT'ANNI : https://www.youtube.com/watch?v=Z751unL_5Lk
L'AMNESIA DIMENSIONALE E I SUOI RIMEDI https://www.youtube.com/watch?v=ulBAXXipMic
STUDIARE CABALA' CON LEITIEL : https://www.youtube.com/watch?v=CMQ-Ap7r1jo
9 gennaio 2020
LA NUOVA CABALA'
Prima di diventare Leitiel Leitiel, la nostra scuola si chiamava Sapienza della Verità. Da più di trent'anni studiamo ed insegnamo Cabalà. Le nostre fonti, come sapete, sono quelle classiche: Libro della Formazione, Zohar, Abulafia, Arizal, Baal Shem Tov e Gaon di Vilna, oltre a tanti altri maestri antichi e moderni. Viviamo un periodo di grandi cambiamenti nella consapevolezza. La Cabalà classica non cambia, ma il modo col quale interpretarla e viverla si. L'approccio che ha caratterizzato le lezioni, articoli e libri, va ammesso, è in buona parte "dualistico". Opera cioè su di una più o meno implicita contrapposizione tra Bene e Male, con delle eccezioni. Come esempio di un'opera svolta alla riconciliazione degli opposti, vi riproponiamo questo articolo di qualche anno fa, Luce e Tenebra. Anche la Mistica ebraica, come tutte le altre componenti della vita religiosa, soffre di quel marcato senso di separazione che è il risultato principale dell'Albero della Conoscenza. Eppure è proprio il compito della mistica almeno di cercare di avvicinare gli opposti, se non ancora di riunirli. I famosi Yichudim consistono in un approccio diverso alla realtà, interna ed esterna.
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16 Dicembre 2019
LE CINQUE DIMENSIONI E LE 5 VIE SALOMONICHE

LA TERZA VIA, IL VASCELLO NEL CUORE DEL MARE.
ELEVAZIONE SPIRITUALE versus DISCESA NEI MONDI AQUATICI O SOTTERANEI.
In basso c'è scritto "ani", "io", in alto a destra, anche se non si vede, ma c'è scritto Ain "Nulla".
Come aggiornamento a quanto scritto sulle Vie di Salomone, e insegnato in numerose occasioni, ci sono importanti collegamenti tra le cinque Vie e le cinque Dimensioni. Partiamo da un ripasso su quali siano le cinque Dimensioni. Tre sono le direzioni dello spazio, la quarta è l'asse del tempo, e la quinta si misura nell'espansione e nel perfezionamento della consapevolezza del come si vivono le prime quattro. In sintesi, come presentato in alcuni incontri di Leitiel, il significato simbolico ed ontologico di ognuna di quelle dimensioni è il seguente:
1) destra-sinistra: Chasadim e Ghevurot. Chi ha ragione e chi ha torto. Chi comanda e chi obbedisce.
2) davanti-indietro: canaleTiferet-Yesod, Giacobbe-Giuseppe. Come guadagnarsi da vivere. Ricchi e Poveri, cultura versus ignoranza.
3) sopra-sotto. L'elevazione dello Spirito, l'ascesa verso nuovi valori. Tale ascesa ha la sua controparte nel rischio di un mondo sotteraneo. Oscillazione tra angeli e demoni, tra diverse immaginazioni su chi sia D-o, e su cosa stia dicendo adesso.
4) passato-futuro. E' dove scegliamo di posizionarci, entro quali intervalli attivare la memoria.
5) espansione e perfezionamento della consapevolezza, tramite l'estrazione degli insegnamenti profondi e nascosti di ognuna delle altre quattro dimensioni. La quinta dimensione è fatta della simultaneità del vivere nel modo più intenso e vero possibile quello che ci succede in ogni istante e in ogni luogo dello spazio-tempo.
Ricordiamo i nomi delle cinque Vie:
1) aquila nel cielo
2) serpente sulla roccia
3) vascello nel cuore del mare
4) uomo vigoroso con giovane misteriosa
5) donna adultera
e qui di seguito aggiungiamo qualche spiegazione in più rispetto a quelle date in passato. Alcune di queste idee sembrano in contraddizione con quanto affermato precedentemente, che tuttavia rimane valido. Sono solo una aggiunta ed arricchimento.
1) l'Aquila è il segno del potere imperiale, e di tutto quello che è necessario per mantenerlo tale, o espanderlo. Asse del potere e della servitù.
2) Giacobbe prima e Giuseppe dopo sono due maestri del come procurarsi da vivere. Giuseppe figlio di Giacobbe diventa vicerè d'Egitto, e dedica parte di queste ricchezze ad aiutare la famiglia, e parte a sviluppare la cultura e la sapienza.
3) la via romantica spesso si confonde con quella della crescita spirituale. La soddisfazione in amore, che elude lo spazio piatto delle prime due dimensioni, viene cercata nel rapporto verso l'Alto, il verticale. Spesso non si capisce che non basta cercare il Divino solo con delle buone intenzioni, poichè di fronte alle difficoltà subentra la delusione, e invece di salire si scende.
4) il maschio corteggia la femmina in modo diretto ed ardito, in un fluire di tempi a dir poco bizzarro.
5) la donna capovolge il senso letterale delle cose. Va all'essenza delle regole postele dall'uomo, e qui trova il varco che la conduce alla libertà della scelta amichevole.
Ed ecco, la nuova ipotesi è semplice. Pone in rapporto diretto, uno ad uno, le cinque Vie con le cinque Dimensioni. In altri termini, le prime tre vie sono davvero alla portata di tutti. E' scontato che ci muoviamo avanti indietro attraverso le sole prime tre esperienze della realtà. Questo è il genere umano, che spesso rimane prigioniere perfino di una sola, o al massimo due, delle dimensione del suo spazio ontologico. Del tempo viene utilizzato solo la finestra del momento presente. Non è sempre una virtù, perchè se si perde tempo non si riesce più a recuperarlo. La quarta dimensione richiede la maestria del viaggiare avanti-indietro lungo l'asse del tempo. Questo implica la presenza di una Memoria e di una Immaginazione rettificata. I modelli e i paradigmi del come rettificare memoria ed immaginazione, Zikaron e Dimanion, sono presenti in ogni parola della Torà di Atzilut.
Si possono percorrere la quarta e la quinta via solo con la consapevolezza ampliata nelle modalità di viaggio 4D e 5D
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11 dicembre 2019

Abbiamo ricevuto una esortazione da rabbi Joel David Bakts di portare maggiormente la nostra attenzione sui Partzufim, e non soffermarci solo su Sefirot e Lettere. Proviamo. La figura che vedete sopra è lo schema minimale di un Partzuf, tre Alberi della Vita uno sopra l'altro. Ogni Partzuf è composto almeno da tre interi Alberi della Vita. Questi possono interallaciarsi in modi diversi. Qui è rappresentato il più semplice: Malkhut del superiore diventa Keter dell'inferiore. Ciò dà origine ad uno stato molto speciale, chiamato Keter - Malkhut, fonte di ispirazione per molti cabalisti e poeti ebrei. L'inizio si unisce alla fine, la fine si ricongiunge con l'inizio.
זמן
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חרב חבר ברח בחר רחב
Commentando un post, un amico e studente scrive così: "la Cabalà ... sconvolge il modo di pensare"
Si, è così. E' vero. Uno dei compiti-base più importanti della nuova Cabalà sta proprio nello sconvolgere il modo di pensare. Un pensiero, dal punto di vista elettro-chimico, non è altro se non una sequenza di impulsi che passano da un neurone all'altro, seguendo degli itinerari, dei percorsi, che molte volte, troppe volte, sono gli stessi, partono da un certo luogo ed arrivano ad luogo simile, quando non riportano al punto di partenza! Il tragitto può cambiare qua e la, qualche stazione intermedia, ma non la meta finale. Nell'essere umano ciò corrisponde al non muoversi dalle proprie opinioni, dal proprio modo di giudicare la realtà. Troppo poco per un'epoca nella quale tutto sta cambiando. Non esiste più l'opzione di imboscarsi in qualche area marginale e grigia del panorama vitale umano. Nell'impresa dell'elevazione universale della Consapevolezza, non esiste la neutralità, lo stand-by, O continuiamo a dedicare il meglio di noi stessi a favorire il risveglio dei sensi spirituali dell'essere umano, o ci uniamo al numero di chi teme tantissimo questo risveglio, ne ha una paura folle poichè non capisce che una vera evoluzione spirituale è anche nel suo interesse. Allora si agita e cerca di distrarre tutti raccondando le cose più assurde, trasmettendo panico, paura, sospetto, critica, odio, ecc. ecc.
L'Alef Beit e i Nomi di D-o, lo YoHeVaHe nelle sue permutazioni e nei suoi riempimenti, trasportano la Merkavà dello studente di Cabalà. File e colonne di lettere ebraiche, facenti parte del Nome. A proposito, c'è un gruppo di studenti che almeno una volta all'anno si siedono a meditare sul monte dell'Asse, har Tzion. Sono parte di più ampli cerchi dei nuovi figli dei profeti. Una di queste persone, spiegando una bellissima tabella meditativa fatta da 54 lettere su quattro righe, così si esprime: "sono righe magiche, cariche di potenza, agiscono come dei decreti quando vengono pronunciati viaggiano come onde sonore sulle frequenze riparatorie!"
e le spazziamo via dai pensieri. Al loro posto nascono mandala di simmetrie fiorite, dai colori armoniosi e ricchi di simboli non più oscuri. Eppure la nostra opera non è sempre piacevole. E' proprio come descritto nei testi dei Sette Palazzi della Merkavà. Ci sono prove, iniziazioni, difficoltà perfino crescenti. Tuttavia è proprio durante questo viaggio che si comprende lo scopo superiore dietro le situazioni esterne, anche là dove sono dolorose,
Le dieci Sefirot sono cinque Chasadim e cinque Ghevurot, e sono tutte capaci di fare anche i lavori duri, come quello di risvegliare una consapevolezza rimasta assopita troppo a lungo, bloccata indietro, magari credendo allo stesso tempo di essere sveglia, attiva, brava, capace, raffinata.
Le Ghevurot sanno essere Spada e Fuga sui Monti dei Balsami, mentre i
Chasadim sanno essere Scelta dell'Amico col quale Ampliare la Conoscenza.
חרב חבר ברח בחר רחב
Sono gli strumenti nuovi, efficaci e potenti, che avevamo cercato e desiderato da anni. Si possono anche combinare e sommare con altri utensili dello Spirito, già in nostro possesso e già da noi utilizzati. In tal caso, la nostra coscienza di assicurarci che quegli strumenti siano in sintonia con i
Sette Consigli Cosmici.
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8 dicembre 2019

La scala di Giacobbe. L'intera Torà, insieme ai libri dei profeti e quelli sapienzali, è un unico lungo e sapiente insegnamento sulla Merkavà. Ad esempio, nel suo sonno a Luz, Giacobbe sale e scende insieme agli Angeli, in "ratzò va shov". Ogni Angelo è una cellula della Consapevolezza cosmica, una cellula che si è illuminata e trasformata, evolvendo dal Tallone alla Testa ed Oltre la testa.

La Merkavà, come dice il suo nome, è composta da un insieme di molte parti. Nell'aramaico dello Zohar, la Merkavà si chiama "Reticha", "saldatura". E' una fusione calda e fredda allo stesso tempo, unione di ogni possibile coppia di opposti, o di triadi,
"Frattale di fertilità orientabile"
Per gli amanti della Cabalà: se riuscissimo a comprendere perchè proprio fossero quei tre legni,
לבנה לח betulla umida, livnè lach
nocciolo לוז luz
e castagno ערמון, armon
quelli e non altri, e a vedere quali simboli Giacobbe ci avesse inciso sopra, sapremmo come aggiungere alla nostra Merkavà un frattale di fertilità orientabile", modificazioni evolutive del DNA ottenute non con manipolazioni genetiche, bensì operando direttamente alle radici spirituali. Un primo segno? La somma delle ghematrie dei nomi di quei tre legni è 534 (125 + 43 + 366), come לב בשר "cuore di carne", il nome biblico del quinto "punto di contatto" dal basso, poco sopra il cuore, dove c'è il timo, poco sotto la gola, che è il sesto dei quindici punti di contatto enumerati dalla Cabalà. E' noto in ebraico col nome tzippor ha-nefesh "volatile dell'anima". Il "cuore di carne" è quanto il Santo, benedetto Egli sia, ci metterà in futuro al posto del "cuore di pietra". Ezechiele (11, 19):
Questo significa la capacità di amare generosamente in senso gratuito. Le occasioni per rivelare ciò non mancano nella vita. Ad esempio, amore, affetto ed apertura, amicizia, attenzione, ascolto, presenza, accettazione, interesse, anche quando non ci si sente ricambiati e corrisposti sufficientemente. Si tratta di un qualcosa ben oltre le capacità di amore del cuore normale, che ha sempre la tendenza di soppesare. Ed è solo un esempio tra i molti possibili.