LE SETTE REGOLE DEL PATTO UNIVERSALE


  Pubblichiamo un articolo trovato tempo fa sul web, ad un indirizzo che però non è più attuale. L'articolo è così ordinato, chiaro, preciso e sintetico, che vorremmo diffonderlo anche tra i nostri amici, lettori e studenti. Infatti, l'osservanza delle Regole e Precetti universali è di fondamentale importanza per chi desidera approfondire e dedicarsi sempre di più alla sapienza cabalistica. Aggiungiamo una semplice osservazione: dalle Sette Regole base si arriva a 66 precetti complessivi (sviluppando le regole principali). Molto bello il numero 66, tutt'altro che casuale. Come multiplo dell'Undici, è legato al periodo storico nel quale viviamo: l'Undicesimo Eone cosmico (Età dell'Aquario) e anche alla rettificazione dell'undicesima Sefirà dell'Albero della Vita: Da'at. Sei volte undici: la Conoscenza portata nel quotidiano e nel lavoro pratico (il Sei).

Qui c'è un copia/incolla dell'articolo, che non è firmato se non con la sigla HeNoCh, saremmo felici di conoscere l'autore. L'articolo è di qualche anno fa e non è più presente all'indirizzo di allora.


          Secondo la tradizione ebraica, le sette leggi di Noè sono i principi fondamentali sui quali si deve basare ogni societa’ civile e ogni regola di convivenza che ciascun uomo deve assolutamente osservare. Si tratta di un argomento in genere poco conosciuto. Elia Benamozegh, uno dei maggiori maestri del pensiero ebraico in Italia del 1800, ha sviluppato il tema della religione universale del noachismo. Gli Ebrei sono spesso stati accusati di avere una legge, la Tora’, fatta solo per israeliti e di aver "dimenticato" tutto il resto dell’umanita’. Niente di piu' sbagliato: secondo l'ebraismo infatti D-o , prima della Tora’, diede al mondo leggi che tutti i popoli devono seguire se vogliono considerarsi civili. Ma pochi lo sanno e per una semplice ragione: quel tanto che conosciamo infatti del codice di Hammurabi, di quello ittita o dei codici assiri, lo dobbiamo alla circostanza che si sono conservate le antiche tavolette e le steli sui quali furono scolpite le leggi dei singoli codici; non vi e’, invece, alcun testo originale delle leggi di Noe’ ne’ si e’ mai parlato di una sua eventuale esistenza. Le fonti piu’ antiche in cui si faccia menzione di queste leggi sono quelle talmudiche: la Tosefta’ (discussione rabbinica) attribuita a Chiya bar Abba', nato verso il 160 a.C., e’ il primo libro di halachah a delineare le sette leggi. Secondo l’insegnamento dei rabbini del Talmud, queste sette leggi non solo in realta’ sono sette regole, ma ognuna di esse comprende un intero ambito di leggi che vengono codificate in 66 precetti. Sono cioe’ sette canoni che riguardano il vivere e il convivere civile. Non bisogna cadere nell’equivoco di confrontare i 613 precetti per gli ebrei con i sette precetti noachidi, perche’ da un lato abbiamo 613 precetti particolari comprendenti anche leggi su purita’ e ritualita’ che gli ebrei devono seguire per svolgere il lavoro al Bet Hamikdash, mentre i 66 precetti noachidi riguardano i rapporti umani e le relazioni sociali. Si dice che ci sia stato il diluvio universale perche’ gli uomini avevano disatteso queste leggi e Noe’, subito dopo il diluvio, le abbia codificate. Tali norme dunque sono state istituite agli albori della civilta’ e sono le prime operanti nel mondo. Secondo la datazione che si ottiene dalla Tora’ il codice di Hammurabi, quello ittita e i codici assiri sono tutte leggi posteriori, e tutte si rifanno in parte alle leggi di Noe’. Ricordiamoci che Hammurabi visse circa all'epoca di Abramo, cioe’ dieci generazioni dopo Noe’.

Qui presentiamo in breve le leggi "noachidi" con alcune derivazioni:

1) Non commettere furti
Non commettere rapina. Non spostare una pietra confinaria. Non frodare. Non rifiutare di pagare una somma dovuta. Non far pagare un prezzo eccessivo. Non concupire. Non desiderare la roba d’altri. Il lavorante non mangi e non porti a casa il frutto del suo lavoro. Non rapire. Non fare uso di falsi pesi e misure. Non possedere falsi pesi e misure.

2) Costituire tribunali
Si nominino giudici e guardie in ciascuna citta’. Si trattino le parti in causa imparzialmente di fronte alla legge. Si verifichi con diligenza la testimonianza di un teste. Non vi sia deliberata cattiva amministrazione della giustizia da parte della Corte. Non accetti il giudice somme o doni da una della parti in causa. Non favorisca il giudice la parte in causa che sia povera, per compassione. Non oda il giudice una delle parti in causa in assenza dell’altra. Non vi sia discriminazione da parte del giudice nei confronti dello straniero e dell’orfano. Non venga nominato un giudice che abbia scarsa conoscenza della legge. La Corte non metta a morte un innocente. Non si incrimini alcuno sulla base di prove indiziarie. Nessuno faccia giustizia da se’, uccidendo l’esecutore di un delitto capitale. Sia resa testimonianza presso la Corte. Non si faccia falsa testimonianza.

3) Non commettere omicidio
Mettere in salvo una persona perseguitata. Non restare impassibili davanti al sangue di colui che si potrebbe salvare da pericolo mortale. 

4) Non avere rapporti sessuali illeciti
Un uomo non deve avere rapporti sessuali ne’ con sua madre, ne’ con la sorella della madre, ne’ con un altro uomo, ne’ con la moglie di un altro uomo. Ne’ l’uomo ne’ la donna devono accoppiarsi con le bestie. Non si deve indulgere in comportamenti provocanti che possano condurre a un’unione proibita. Non sia castrato alcun maschio, ne’ uomo ne’ animale.

5) Non smembrare un animale vivo
Non ci si cibi della parte staccata di un animale vivo. Non ci si cibi di un animale smembrato da vivo, anche se e’ ormai morto. Non si deve commettere crudelta’ verso gli animali. Non si deve rimanere insensibili di fronte alla crudelta’ di altri verso gli animali. Non si deve bere il sangue di alcun animale, ne' uccidere animali per scopo ludico o sportivo. Non si deve rimanere insensibili di fronte alla preparazione del proprio cibo.

6) Non commettere idolatria
Non si nutra il pensiero che esista altra divinita’ al di fuori del Signore. Non si intagli immagine alcuna. Non si facciano idoli per uso altrui. Non ci si inchini davanti a un idolo e non si facciano libagioni o sacrifici, ne’ si bruci incenso davanti a un idolo. Non si facciano passare i figli attraverso il fuoco del culto del Moloch. Non si pratichi l’Ov e l’Iddeoni’, cioe’ non si pratichino certe forme di magia.

7) Non bestemmiare
Non profanare il nome di D-o.

Da quanto leggiamo nelle leggi di Noè, possiamo dedurre che queste leggi pongono il noachismo e l'ebraismo su un piano paritario, il che garantisce a tutti i popoli di entrare nel novero dei giusti, e di avere il diritto al Mondo a Venire. Infatti, contrariamente a quanto viene detto da altre fonti, l'Ebraismo afferma adamantino che ogni essere umano è creato ad immagine e somiglianza di Dio, e tramite una vita retta ed onesta ha accesso a tutte le promesse fatte ai figli di Israele a riguardo del mondo a venire.


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