IL QUOZIENTE DI IMMAGINAZIONE

all'ombra dell'Onnipotente dimorerà

Ovvero, la potenza del Salmo 91

È noto e famoso l’ IQ, Intelligenz Quotient, il quoziente di intelligenza, misurato e valutato in scuole ed aziende. Molto meno famoso fin’ora è stato il QI, il Quoziente di Immaginazione. Tuttavia presto si rivelerà non solo come il complemento essenziale del primo, ma ancora più importante del primo, in termini del saper condurre un’esistenza felice ed equilibrata, piena, capace di affrontare tutte le sfide che l’essere umano ha davanti a sé. Cogliendole e superandole, ci apriremo alla parte divina della nostra complessa totalità.

Un esempio della potenza del Quoziente di Immaginazione?

Immagina di essere in un luogo sacro. Il luogo sacro per eccellenza è quello il cui spazio, pur quando pieno di gente, viene sempre percepito come ampio e vasto, più che sufficiente per le proprie necessità di concentrazione. Sei seduto nel posto che hai scelto come il tuo. Respiri tranquillo e rilassato. Seduta vicino a te c’è la persona che desideri di più al mondo. Tranquilla e rilassata pure lei. Se preferisci, eleva di un grado la tua immaginazione e percepisci come accanto a te ci sia un raggio della stessa Shekhinà, la presenza del Femminile Divino. Perché Lei e perché non il Maschile Divino? Semplicemente, la Shekhinà ha più facilità a dimorare vicino a noi, mentre il Maschile Divino tende a rendersi remoto ed inaccessibile.

Immagina che state respirando insieme, e che la profonda sensazione dello stato meditativo stia arrivando. Siete tutti e due lì nel Sacro. Potrebbe essere un luogo che conosci, nel quale sei già stato in altre occasioni, nelle quali aveva forse predominato l’aspetto mondano, l’obbligo di circostanza. Forse in quelle altre occasioni la tua immaginazione non era riuscita a decollare, ma ora si.

C’era un giovane pastore, 3000 anni fa. Si chiamava David, e nonostante la sua semplice professione aveva il talento del musicista e del poeta. Tra le sue opere ci è giunto uno scritto che si chiama Salmo 91. Lo trovi in ogni Bibbia. Bene, tu e la persona a tuo fianco tenete in mano il suo testo e iniziate a leggerlo, lentamente, prima in italiano, poi in ebraico.

“Dimora nel segreto dell’Altissimo, all’ombra dell’Onnipotente abiterà”

“Yoshev be-seter Elion, be-tzel Shaddai itlonan”.

 

L’Onnipotente è SHADDAI, o come lo pronunciava Abulafia:

SHIDAYO’.

Shidayò! Che mantra fenomenale! Prova a pronunciarlo nei momenti “picco” della tua vita, cioè quando sei al “top”. È la misura dell’Infinito. Immagina poter misurare l’Infinito. Non è un paradosso, bensì l’assaggio diretto di ciò che desideravi più di ogni altra cosa al mondo. Ecco cosa significa “Shidayò”, Shin Dalet Yod.

“Dimora nel segreto dell’Altissimo”. Segreto è seter, Samekh Tav Resh, come “esoterico”. La Sapienza nascosta. Ora capisci perché hai studiato Cabalà tutto questo tempo? E comprendi il come la sua sapienza ti porti a dimorare nel “segreto dell’Altissimo”.

“..all’ombra dell’Onnipotente abiterà”. Certo! Nel linguaggio normale, essere “all’ombra” di qualcuno significa stargli vicino, mettersi nel suo alone protettivo. Ma il giovane pastore David, che poi divenne re, non era un poeta qualunque, e non usava un “linguaggio normale”.

L’ombra di D-o! Immagini? Stai ancora immaginando? Ma può D-o avere un’ombra, proiettare una parte oscura, forse perfino con qualche aspetto negativo?

Se lo immagini, stai proiettando la tua consapevolezza oltre la teologia, ben oltre ogni filosofia. Il Quoziente d’Intelligenza questa volta ne uscirà sconfitto. Solo il Quoziente di Immaginazione può farcela davanti a questa sfida: rappresentarsi cosa possa essere “l’Ombra di D-o”.

E se fosse la Sua parte triste? Potrebbe essere la sua insoddisfazione? La Sua solitudine? Se fosse vero che la Sua controparte, la Shekhinà, è spesso lontana e separata, per di più associata a tipi poco raccomandabili, dando energia a regni e governi di oppressione e o di inganno, si comprenderebbe la Sua solitudine. Come deve sentirsi l’Onnipotente di fronte alla scoperta dei propri limiti? Riesci ad immaginarlo?

Così riflettendo la tua preghiera comincia a sgorgare. Non stai solo pregando affinché D-o ti faccia sentire bene, bensì anche affinché Lui stesso si senta meglio. Sei un po’ come il profeta Yonà, il profeta Giona, nel ventre del pesce. Eppure ti trovi in quel luogo sacro che avevi scelto, insieme a questa altra persona fisica o spirituale, meglio se fisica e spirituale al medesimo tempo.

E siamo solo all’inizio del Salmo, e se la tua immaginazione avrà anche un po’ di pazienza, vedremo presto come continua. Grazie a te per l’attenzione.

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